Arte, social e comunicazione digitale: il caso degli Uffizi di Firenze

Arte, social e comunicazione digitale: il caso degli Uffizi di Firenze

Il museo noto in tutto il mondo nell’ultimo anno ha inventano e reinventato completamente il proprio brand virtuale attraverso i social, raggiungendo risultati incredibili. La lezione? La strategia conta, e non ci si può improvvisare

25/06/2021 , tempo di lettura 4 minuti

I social media sono uno strumento incredibilmente potente. E se già prima della pandemia era importante per aziende e realtà culturali includerli nella propria strategia di digital marketing, dall’esplosione del Covid-19 in poi è diventato vitale. E il social media marketing è ormai il fulcro della presenza online di ogni attività. 


La strategia conta

Lo dimostra il caso della Galleria degli Uffizi di Firenze, museo noto in tutto il mondo, che nell’ultimo ha inventano e reinventato completamente il proprio brand virtuale proprio attraverso i social – come racconta l’analisi de L’Eco della Stampa


Tra le novità più significative rientra l’apertura della pagina Facebook, il 10 marzo 2020, lanciata con la campagna social “Uffizi Decameron”, con l’obiettivo di tenere compagnia alle persone “da remoto” attraverso un palinsesto di contenuti digitali dedicati alle opere dei musei. “Ogni giorno racconteremo le storie, le opere, i personaggi dei nostri bellissimi musei, unendoci nel nome della cultura, dell’arte e – perché no – dello svago”, aveva spiegato il direttore Eike Schmidt.

Oltre al format “Uffizi Decameron”, il museo ha lanciato altre iniziative social come le video-rubriche “La mia sala” e “Uffizi on Air”, oltre che le dirette di convegni, conferenze e dibattiti. Il risultato è che il profilo Facebook ha raggiunto in un solo anno oltre 100mila follower.

Non solo. Per raggiungere le generazioni più giovani, gli Uffizi hanno anche aperto un profilo sul social TikTok, dove contano ad oggi 70.615 follower raggiunti dal 28 aprile 2020. Numeri alti, che per estensione si sono riversati poi sul sito istituzionale stesso con un totale, tra tutti i profili, di 836.501 follower raggiunti.

“Questa vasta offerta digitale, portata avanti per tutto l’anno di pandemia, ci ha premiati con un enorme successo di pubblico virtuale. Ma non solo: nella prima settimana di riapertura al pubblico dei nostri musei, dal 4 al 9 maggio 2021, c’è stato un vero e proprio boom di visitatori reali, a conferma che l’offerta digitale non è fine a sé stessa ma è uno strumento formidabile per stimolare il desiderio di venire, o di tornare a visitare le nostre collezioni fisicamente”, ha spiegato Francesca Sborgi, coordinatrice Social Media per le Gallerie degli Uffizi.


La lezione

Cosa insegna il caso delle Gallerie degli Uffizi di Firenze? Che con i social media non ci si può improvvisare, anzitutto. Non è sufficiente possedere un account e rilanciare qualche contenuto ogni tanto su un qualunque canale social per entrare in contatto con il giusto pubblico e generare un vantaggio. È necessario studiare una strategia valida e complessa affinché la presenza sui social si riveli efficace. 

E la stessa strategia andrà monitorata, “aggiustata” e migliorata di continuo basandosi proprio sui risultati ottenuti e sui target obiettivo, puntando sulla interazione con gli utenti online. Gli utenti desiderano infatti poter comunicare facilmente con l’ente culturale e si aspettano di trovare agilmente tutte le informazioni, gli approfondimenti e le recensioni che cercano. Oltre a questo, cercano leggerezza e svago, empatia, compagnia e, certamente, cultura. Tutto questo richiede le professionalità adatte e la giusta preparazione per gestire la presenza online. Elementi di cui ora anche gli enti culturali, sempre più “phygital”, dovranno dotarsi. 


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