Massimo Roscia (Roma, 1970) è un personaggio proteiforme e di difficile catalogazione. Scrittore, reporter di viaggio, critico enogastronomico, storico collaboratore del Gambero Rosso, già condirettore editoriale del periodico Il Turismo Culturale, docente (insegna comunicazione, tecniche di scrittura, editing e marketing territoriale), copywriter, attore e conduttore. Autore di romanzi, racconti, saggi, guide e sceneggiature, ha esordito in narrativa con Uno strano morso. Ovvero sulla fagoterapia e altre ossessioni per il cibo (Edizioni della Meridiana, 2006). Tra i suoi libri più celebri si ricordano: La strage dei congiuntivi (Exòrma, 2014), romanzo che ha riscosso un significativo successo di critica e venduto oltre quindicimila copie, Di grammatica non si muore (Sperling & Kupfer, 2016) e Peste e corna (Sperling & Kupfer 2018). Nel 2019 ha debuttato a teatro con il suo spettacolo Grazzie. L’ultimo romanzo, Il dannato caso del Signor Emme (Exòrma, 2020) è stato proposto per il premio Strega 2021. Funambolo della penna e della favella, arguto osservatore della società, fine umorista e vero showman, Roscia è molto richiesto in radio e in televisione, dove interviene spesso per parlare, a modo suo, della lingua italiana e degli errori grammaticali. Attualmente è in libreria con il volume Compiti delle vacanze per amanti dei libri (Sonzogno, 2022).