Parlare in pubblico: scrivere e preparare un discorso
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Descrizione del corso
In questo corso impariamo a preparare un discorso, a scegliere le parole più corrette e il tono più adeguato al contesto e al pubblico. La retorica non è solo frutto di un talento innato, è un’arte che tutti possiamo imparare.
Conoscere l’ABC di un buon discorso: rompere il ghiaccio, rianimare i disinteressati, sedurre gli scettici, tranquillizzare i competitivi, contenere gli esuberanti, far sentire tutti accolti e importanti.
Un corso per
Docenti
Come funziona il corso
Il corso ha la durata di un mese, suddiviso in 5 appuntamenti, ognuno da due ore, tutti da seguire in orario preserale in live streaming.
Nel corso delle lezioni professioniste/i esperti della tematica trattata guideranno le/i partecipanti attraverso lezioni teoriche ed esercitazioni guidate e analisi di casi studio, con l’obiettivo di acquisire gli strumenti di base del settore.
Al termine degli incontri troverai sulla nostra piattaforma le registrazioni delle lezioni.
Date e orari degli incontri:
- 10 ottobre, 18.00 - 20.00
- 17 ottobre, 18.00 - 20.00
- 24 ottobre, 18.00 - 20.00
- 7 novembre, 18.00 - 20.00
- 14 novembre, 18.00 - 20.00
Le tappe del percorso
Non si parla per parlare ma per ottenere un risultato: avere un finanziamento, indurre all’azione, vivere insieme un’emozione. Spesso però gli oratori non raggiungono il risultato perché non sono in grado di comunicare qual è la tesi che vogliono dimostrare o l’idea che vogliono sostenere. E il loro discorso scorre via come l’acqua fresca. Nessuno ricorderà né le parole né l’oratore. Invece la retorica ci aiuta ad andare dritti al cuore del problema.
Le argomentazioni devono essere credibili, documentate ed esposte in modo chiaro. Una volta individuate, saranno disposte in una scaletta. Si potranno posizionare gli argomenti più forti all’inizio e alla fine, oppure partire con l’argomento bomba o, al contrario, chiudere con un boom. La scelta della dispositio (ordine degli argomenti) dipende dall’effetto che si intende ottenere.
Al contrario di quello che comunemente si pensa, le figure retoriche servono per rendere il dire più vivo e più chiaro. Sono i “tuoni nella notte” o le “luci del discorso”: quegli elementi che rimangono impressi nella mente dell’uditorio. Un esempio? L’anafora Io ho un sogno di Martin Luther King è un tuono nella notte. Non saremo il reverendo King, ma le figure retorice possiamo imparare a usarle anche noi.
Un discorso si può pronunciare con una scaletta scritta su un foglio di carta oppure avvalendosi delle slide e, in questo caso, bisogna saperle fare. Ma possiamo anche introdurre un oggetto. L’oratrice della piattaforma ted.com Jill Bolte Taylor racconta il funzionamento del cervello umano, tenendo in mano un cervello umano (vero!). Certo non è passata inosservata.
Un paradosso: per sembrare spontanei dobbiamo provare il discorso tante volte. Interpretarlo ci aiuta anche a far emergere eventuali incongruenze o debolezze della scrittura. Se in quel passaggio ci impuntiamo sempre, vuol dire che qualcosa non va nella scrittura. Ci dobbiamo ancora lavorare, per poi far volare le nostre idee.