Come iniziare un'intervista nel modo giusto
L’intervista è lo strumento più usato dai giornalisti. Bisogna adoperarlo con cura per ottenere dall’intervistato tante informazioni e fare un buon lavoro.
Essere un giornalista significa non conoscere la noia: un redattore non finisce mai di imparare, conoscere persone interessanti, partecipare a eventi straordinari. Il suo focus sarà sempre la ricerca della verità e, tra i tanti mezzi a disposizione per portare a termine il lavoro, c’è l’intervista.
Ci sono interviste “serene” che assomigliano a una chiacchierata, altre in cui il giornalista potrebbe voler strappare dalla bocca dell’intervistato qualcosa che questo non vuole evidentemente rivelargli. La conversazione, quindi, rischia di diventare uno scontro tra parti. Questo può diventare un problema, soprattutto quando l’intervista non è un arricchimento di un pezzo, ma è l’unico mezzo che il giornalista ha per trovare la notizia che sta cercando o confermarla.
È importantissimo, quindi, maneggiare questo strumento con cura e ricreare un ambiente sereno che predisponga al dialogo l’interlocutore. Fedu ha pensato a un corso su come fare le interviste, tenuto dalla giornalista Simonetta Fiori, che insegnerà agli iscritti tutti i passaggi da seguire per svolgere un buon lavoro. Vediamoli qui riassunti.
Come prepararsi all’intervista
Prima di buttarsi nella gabbia del leone, è buona norma che il giornalista si prepari, studiando l’argomento e anche il profilo dell’intervistato, per capire come approcciarsi a lui e metterlo a suo agio. Solo dopo stila una scaletta delle domande, cercando anche di immaginare in che direzione possano andare le risposte dell’interlocutore. In via generale, meglio iniziare con domande più soft e inserire le questioni più pungenti nel mezzo o alla fine, quando l’ambiente si sarà già “riscaldato”.
Il giornalista dovrà poi scegliere come organizzare l’evento e fissare un appuntamento. Fare l’intervista di persona o usando un supporto (videocall, telefono, chat, email) può influenzare l’andamento della conversazione ed è giusto optare per il metodo più adatto in base alle esigenze: se si spera di portare a casa uno scoop, probabilmente, fare l’intervista faccia a faccia, di presenza o in digitale, o al massimo telefonicamente può aiutare il giornalista a perseguire il suo obiettivo, perché l’intervistato ha meno tempo per pensare alle risposte da dare ed è quindi più “sincero”.
Confronto giornalista e intervistato
Quando arriva il momento di andare in scena, il giornalista deve mostrarsi cordiale. È un buon consiglio quello di iniziare la conversazione sempre con domande di circostanza che “rilassino” l’intervistato e solo dopo partire con l’intervista vera e propria. Solitamente si comincia seguendo il proprio canovaccio, ma l’intervista è un confronto tra due persone e le reazioni dell’altra non sono sempre prevedibili. In queste situazioni il giornalista dovrà mantenere la calma e trovare delle soluzioni: tornerà utile avere un’ampia conoscenza sul tema per destreggiarsi durante le difficoltà.
Deontologia base del giornalista
C’è una questione spinosa da risolvere: qualora la conversazione si tenesse di persona o al telefono, è bene registrarla? La risposta è sempre sì, nell’interesse di giornalista e intervistato. Nel momento in cui il giornalista si presenta come tale e l’intervistato decide di parlargli, è come se tra i due si sugellasse un patto che entrambi devono rispettare: il primo si impegna a scrivere solo quello che gli viene raccontato, il secondo a dire “la verità”. Nel caso in cui l’interlocutore decidesse di rivelare delle informazioni in forma confidenziale, il giornalista è obbligato a rispettare la riservatezza delle sue fonti. Mentre scriverà la sua intervista, userà forme come “lo ha detto una fonte vicina a…”, “ha riferito l’insider”, oppure degli pseudonimi. Questo però prescinde dalla registrazione della conversazione, che non verrà quindi divulgata, ma rimane un mezzo a disposizione del giornalista e dell’intervistato per verificare la corrispondenza tra quanto detto e quanto scritto.
Scrittura e rielaborazione dell’intervista
Una volta portato a casa il materiale, per il giornalista inizia la fase di rielaborazione: decide quali notizie sono essenziali e quali possono essere tagliate perché non necessarie, sceglie se inserire solo alcune battute o usare la classica struttura a domanda e risposta.
Il trucco per scrivere una buona intervista, comunque, è ricordarsi che lo si fa per gli altri, per informarli, per svelare loro magagne nascoste, per difendere la verità. Il buon giornalista fa immergere il lettore nella questione con immagini vivide e dati, evita le frasi fatte, usa un linguaggio preciso ma non eccessivamente tecnico. Questa è la chiave per scrivere un’intervista di successo.