Comunicazione non verbale: definizione ed esempi

Come interpretare la comunicazione non verbale

La comunicazione non verbale è un modo di comunicare, insito in noi, con cui possiamo interagire con ogni tipo di interlocutore. Scopriamone di più.

05/05/2021 , tempo di lettura 5

La comunicazione non verbale è quel tipo di comunicazione che viene fatta tramite segnali non verbali, come sguardi, espressioni del viso e gesti, è quel processo di scambio di informazioni e messaggi che va oltre al linguaggio semantico. Capiamo bene di cosa si tratta e quali sono i gesti da riconoscere.

Comunicazione non verbale: che cos'è e come si utilizza

La comunicazione non verbale ha radici antiche: i primi a coniare il termine furono lo psichiatra Jurgen Ruesch e l'autore del libro sulla comunicazione non verbale Weldon Kees; tuttavia, anche alcuni filosofi del Seicento avevano notato come la postura del corpo potesse mostrare delle intenzioni o delle emozioni dell'individuo.

In molti considerano la comunicazione non verbale come universalmente comprensibile, capace anche di superare ogni barriera linguistica. Questo perché ogni individuo comunica con l'espressione facciale e i movimenti del corpo, per sottolineare i propri concetti.

Nonostante ciò, non è detto che la comunicazione non verbale sia comprensibile in ogni cultura: spesso persone di diverse etnie o culture hanno delle gestualità differenti e un gesto può non avere lo stesso significato o, addirittura, avere un significato opposto.

Nell'ambito delle scienze delle comunicazioni, la comunicazione non verbale viene suddivisa in quattro componenti:

  • Sistema paralinguistico: ovvero il sistema vocale non verbale, che comprende il tono, la frequenza, il ritmo della voce, ma anche il silenzio.
  • Sistema cinesico: riprende tutti gli atti comunicativi del corpo, come il contatto visivo, la mimica facciale, la gestualità e la postura. 
  • Prossemica: con questo, s'intende tutti i messaggi che il corpo invia con l'occupazione dello spazio, tenendo conto della distanza che il soggetto tiene col suo interlocutore. Lo spazio si suddivide in zona intima, zona personale, zona sociale e zona pubblica.
  • Aptica: che riprende tutta quella comunicazione che viene espressa tramite il contatto fisico, come le strette di mano, un saluto, un abbraccio, etc.

Comunicazione non verbale: quali sono i gesti da riconoscere

Quindi, la comunicazione non verbale può regalare delle informazioni aggiuntive alla semplice comunicazione verbale. Può, ad esempio, indicarci lo stato d'animo dell'interlocutore, può enfatizzare le parole dette o, al contrario, può contraddirle.

Ma quali sono i segni più identificativi della comunicazione non verbale da riconoscere? Vediamone alcuni.

 Gambe e braccia incrociate

 Si tratta di uno dei gesti più identificativi del corpo e anche tra i più diffusi.  Gambe o braccia incrociate trasmettono un segno di chiusura dell'interlocutore, il quale non è aperto ai messaggi e alle parole che gli vengono rivolte.

 Sorriso

 Un sorriso può avere una miriade di significati e da alcuni dettagli si può comprendere se sia vero o falso. Basandoci sulla teoria del neurologo francese Duchenne, possiamo affermare che un sorriso vero sia accompagnato da alcuni tratti, come il movimento degli occhi che va a formare delle rughette (le cosiddette “zampe di gallina”) e una posizione più aperta del corpo. Al contrario, se il sorriso non arriva agli occhi e il corpo rimane “chiuso” o rigido, il sorriso può essere considerato come falso.

Contatto visivo

Il contatto visivo può dire molto sulle intenzioni e i sentimenti del nostro interlocutore. Se sfugge al nostro sguardo, potrebbe essere annoiato o potrebbe avere paura, non riuscendo a sostenerlo. Se, al contrario, ci guarda dritto negli occhi, può significare che sia molto interessato a ciò che stiamo dicendo oppure può essere interpretato come un segno di sfida (ciò cambia a seconda del tono della voce e del messaggio che vuole comunicare).

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