Interagire con i propri sogni

Come interagire con i propri sogni e migliorare la vita da svegli

Nella cultura occidentale, l’attività onirica è vissuta come passiva, ma secondo molte culture tribali è invece un potente strumento interattivo attraverso il quale migliorare concretamente la nostra esperienza di vita

Marco Massignan
Marco Massignan
05/08/2021 , tempo di lettura 3 MINUTI

Sognare, al pari di pensare, scrivere o progettare in astratto, è una delle attività che ci contraddistinguono in quanto esseri umani, e che rendono la vita meritevole d’essere vissuta. Tale attività è collegata a un’altra facoltà fondamentale, quella di emozionarsi, che però condividiamo con gli altri mammiferi. Del resto, secondo vari studi etologici, pare che anche mammiferi come cani e scimmie possiedano un’attività onirica sviluppata

Come viviamo il sogno

Le culture storicamente avvicendatesi sul nostro pianeta hanno da sempre interpretato la vita onirica in modi molto diversi tra loro, prendendola in considerazione a partire dalle categorie spirituali, religiose, concettuali e filosofiche delle varie epoche. 

Nella società occidentale contemporanea, vi sono varie modalità terapeutiche che cercano di analizzare i sogni secondo le diverse scuole di pensiero a cui fanno riferimento, tentando d'interpretarli allo scopo di migliorare la vita di clienti e pazienti, e consentendo loro di acquisire maggiore consapevolezza di sé, dei propri processi mentali e dei condizionamenti psicologici provenienti dal passato familiare e individuale. 

Valvola di sfogo

Ai giorni nostri, seguendo un’interpretazione di tipo psicanalitico, molte persone ritengono che i sogni siano uno dei modi in cui la nostra psiche si concede di vivere pulsioni ed esperienze inconsce che non ci permettiamo di esperire durante lo stato di veglia, a causa di questioni di carattere morale, etico, familiare, religioso o sociale. 

In tal senso, quindi, l’attività onirica o gran parte di essa sarebbe una sorta di valvola di sfogo tramite la quale ogni notte ci liberiamo di pesi e risolviamo conflitti interiori, contrasti relazionali  e crisi esistenziali – o almeno tentiamo di farlo! Vi sarebbe poi l’attività onirica di “sfogo psichico” vero e proprio, attraverso la quale la mente ordinaria semplicemente si libererebbe della “spazzatura mentale”. Possiamo far ricadere in questa categoria quei sogni che non ci dicono nulla di particolare, il cui significato spesso ci sfugge, che però fanno sì che al risveglio ci sentiamo magari alleggeriti oppure come svuotati di un peso. 

Comunicazioni e premonizioni

Altre persone distinguono tra questo genere di sogni di “sfogo” e i sogni importanti, i quali rivelerebbero invece parti inconsapevoli o “nascoste” di noi. Possiamo forse pensare a questa parte dell’attività onirica come a un tentativo della mente inconscia di comunicare con la parte “razionale”, al fine di far emergere a coscienza parti di noi che necessitiamo di riconoscere, onorare o integrare. 

Altri ancora hanno fatto esperienza nella loro vita di sogni che si sono in seguito rivelati essere vere e proprie premonizioni relative al futuro. Non è raro per molti sognare in anticipo situazioni o luoghi che visiteranno nella realtà ordinaria, oppure fare esperienza prima del tempo di persone o relazioni nelle quali verranno messe alla prova, che successivamente si riveleranno importanti o in qualche altro modo significative. L’approccio junghiano alla psicanalisi spiega tali fenomeni ricorrendo a concetti come l’inconscio collettivo e la sincronicità

Interagire con i propri sogni

Indipendentemente dai vari punti di vista attraverso i quali si osservano i sogni, vi è però un dato fondamentale che non viene quasi mai preso in considerazione: si tratta del fatto che la maggior parte delle persone e degli approcci vive l’attività onirica come qualcosa di passivo. Anzi, possiamo ben dire che la stragrande maggioranza delle persone non sa che farsene del sognare, oltre magari a considerarlo una via di fuga da una realtà insoddisfacente, oppure un’esperienza da analizzare o sviscerare con l’aiuto di un terapeuta o di un professionista. 

Come sarebbe invece se fosse possibile interagire con i tuoi sogni, trasformandoli da qualcosa di passivo a un’attività interattiva? Come ti sentiresti se tu potessi non soltanto interagire con i sogni notturni, ma addirittura sfruttarne il potenziale a tuo vantaggio per migliorare la tua vita personale e professionale, nonché le tue relazioni? 

Per decine di migliaia di anni, nelle culture tribali e tradizionali del pianeta i sogni non sono mai stati “soltanto dei sogni”, e costituiscono invece una delle basi più importanti della cosmogonia, della mitologia e della cultura delle civiltà che ancora oggi alcuni si ostinano a definire “primitive”, rivelando con ciò un malcelato razzismo culturale duro a morire. 

A differenza di quanto accade comunemente nella psicanalisi e nella psicoterapia moderne, ambiti in cui l’attività onirica è oggetto di interpretazioni simboliche a secondo dei modelli di riferimento, le culture tribali del passato e contemporanee considerano l’attività onirica una realtà vivente, un potente strumento interattivo attraverso il quale è possibile migliorare concretamente l’esperienza della vita nei suoi molteplici aspetti. 


Ringraziamo Marco Massignan per il contributo.

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