La creatività viene lavorando

La creatività viene lavorando

La creatività è riservata solo ai grandi artisti oppure può essere parte del lavoro di ogni giorno? Ma soprattutto, è un talento innato o una competenza che si può allenare?

26/03/2025 , tempo di lettura 5 minuti


Sembra una domanda semplice ma, nel concreto, cosa vuol dire creatività?

Pensandoci o cercando online, si possono trovare le definizioni più diverse, da quelle più pratiche a quelle più filosofiche. Tra le più celebri, c’è quella di un matematico, Henri Poincaré: «Creatività è unire elementi esistenti con connessioni nuove, che siano utili».

Questa definizione è interessante per diversi motivi. Il primo è chi l’ha coniata: un matematico, non proprio la prima professione che ci potrebbe venire in mente parlando di creatività. Poincaré poi mette in risalto due aspetti fondamentali di ogni atto creativo: deve essere qualcosa di nuovo, ma anche qualcosa di utile per la società.

E queste due categorie ampliano di molto la sfera della creatività, che non riguarda solo l’arte come siamo abituati a pensare. Creativa può essere qualsiasi attività che ha un’utilità culturale, estetica, economica o sociale.

Ma allora quale ruolo può avere la creatività nel nostro lavoro di ogni giorno? E, soprattutto, la creatività è qualcosa di innato o si può allenare?


La più ricercata delle competenze


A conferma che la creatività non sia appannaggio esclusivo di pittrici o registi ci sono i dati, che ci dicono che è da sempre una delle competenze più ricercate nel mondo del lavoro.

Il World Economic Forum, nel suo report sulle skill del futuro, mette regolarmente la creatività tra le prime 5 competenze chiave per il mondo del lavoro - insieme a pensiero critico, problem solving, flessibilità e intelligenza emotiva. LinkedIn, in vari studi, la segnala come soft skill più ricercata negli ambiti più diversi: comunicazione e marketing, design e UX, HR, consulenza, education e project management. Secondo McKinsey poi, le aziende ad alto tasso di innovazione – e, dunque, di team creativi – hanno performance economiche fino al doppio rispetto alla media.

Anche in settori considerati più “tecnici” come ingegneria o finanza, la creatività è una risorsa fondamentale quando diventa capacità di trovare soluzioni nuove, pensare fuori dagli schemi, innovare processi, prodotti o servizi. Ancora di più in un contesto di crescita dell’automazione e dell’intelligenza artificiale, che coprono il lavoro ripetitivo ma non ancora il pensiero originale, e quindi di trasformazione dei mercati e di necessità di competenze sempre più interdisciplinari.

Non a caso alcune grandi aziende prevedono delle iniziative ad hoc per stimolare la creatività dei propri dipendenti. Uno degli esempi più celebri è il 20% Project di Google: i dipendenti possono dedicare il 20% del proprio tempo lavorativo a progetti personali che ritengono utili, anche se non sono direttamente legati al loro lavoro; da questi progetti laterali sono nati servizi come Gmail, Google News e AdSense.  


Da dove nasce la creatività?


Gli esempi sono tanti quanti sono i modi in cui si può essere creativi.

Prendiamo un caso più artistico come quello di Pablo Picasso, che un giorno del 1942 vede un manubrio e la sella di una bicicletta abbandonati per strada. Li raccoglie, li combina insieme e li chiama “Testa di toro”, creando un’opera d’arte che dà vita alla rappresentazione di un toro a partire da due oggetti comuni. Dimostrando che, partendo da elementi esistenti, la creatività può consistere nel vedere l’invisibile nel visibile.

Ma la creatività può anche nascere da un errore e dalla capacità di cambiare prospettiva. Pensate per esempio alla storia di Stephanie Kwolek. Negli anni ‘60 lavora come chimica alla DuPont e sta lavorando sui polimeri per produrre delle gomme leggere da pneumatici. Durante gli esperimenti però, ottiene per errore una strana soluzione liquida e torbida, che normalmente sarebbe stata scartata.

Ma invece di buttarla via, contravviene al protocollo e la fa testare comunque in laboratorio. Il risultato fu sorprendente: le fibre ottenute erano 5 volte più resistenti dell’acciaio ma leggerissime. Kwolek aveva appena creato il Kevlar,  usato oggi in giubbotti antiproiettile, caschi, veicoli spaziali e freni da Formula 1.

Perché la creatività può succedere anche per caso, magari facendosi le domande giuste, anche su cose apparentemente ovvie. Come la leggenda vuole sia avvenuto a Isaac Newton, che se ne stava sotto un albero quando gli cadde una mela in testa e invece di lamentarsi si chiese perché una mela cadesse sempre verso il centro della Terra.


Creativi non si nasce


Questi esempi ci raccontano che la creatività non è una caratteristica innata ma una pratica. Persino una routine ripetitiva, se ben impostata, può diventare uno spazio in cui trovare l’ispirazione.

Una lezione che riecheggia anche nelle parole di Bruno Munari, artista e designer, che ha affrontato spesso nei suoi libri il tema della creatività, che definiva come «tutto ciò che prima non c’era, ma realizzabile in modo essenziale e globale». Munari che la distingue dalla fantasia fine a se stessa, ovvero la produzione di immagini mentali anche assurde e impossibili, legandola fortemente alla realtà: la creatività, insomma, è l’unione di fantasia e concretezza

E per lui, non era un talento misterioso ma una competenza che si può allenare, anche e soprattutto durante l’infanzia. 

Oggi la psicologia della creatività concorda nel ritenerla una combinazione di tratti personali e tecniche ben precise:

  • La conoscenza o l’esperienza di un determinato argomento
  • La capacità di generare idee diverse e saperle scegliere le migliori, seguendo la differenza tra pensiero divergente e pensiero convergente teorizzata da J.P. Guilford negli anni ‘50
  • La motivazione per cui agiamo - e curiosità e passione sono sicuramente fra le migliori
  • Un ambiente capace di darci il tempo, gli stimoli e la fiducia per essere creativi

Prendersi del tempo per sé, aprirsi a letture e contenuti lontani dalla nostra quotidianità e soprattutto non aspettare l’ispirazione come se fosse un miracolo ma continuare a sperimentare e lavorare.

Non importa il mestiere che facciamo, la creatività è alla portata di ciascuno di noi. 


Scopri come stimolarla con i nostri percorsi di formazione, scrivici

Registrati alla newsletter

Segui Arianna, la newsletter di Feltrinelli Education per
non perdersi nel cambiamento: gratis, settimanale, per te!
Segui Arianna