Parlare del Giorno della Memoria in classe

Parlare del Giorno della Memoria in classe

Le risorse di Feltrinelli Education per affrontare temi di attualità e cultura in classe: come ricordare le vittime dell'Olocausto attraverso i libri pensati per i più giovani.

24/01/2023 , tempo di lettura 4 minuti

In un Paese, un’Europa e un mondo dalla memoria sempre più corta e in cui l’apologia non costituisce più un problema, continuare a raccontare l’Olocausto è un dovere. 

Soprattutto alle nuove generazioni, sempre più lontane temporalmente e culturalmente a quegli avvenimenti, per le quali la paura del futuro è più pressante che l’esame del passato.  Ma senza una giusta conoscenza - e coscienza - di quanto è accaduto sarà difficile immaginare un domani più giusto.


Perché è importante parlare del Giorno della Memoria a scuola

Perché a progettare e compiere queste stragi non furono pochi nazisti e fascisti, ma si trattò di un processo incoraggiato dalle azioni e dal silenzio di gran parte della popolazione, con il sostegno delle istituzioni e del potere. È necessario inoltre spiegare ai ragazzi che le vittime di queste operazioni non furono solamente gli ebrei, ma tutti coloro che potevano essere considerati inferiori secondo standard creati dal potere stesso: rom, omosessuali, oppositori politici, diversamente abili, Testimoni di Geova, popoli dell’Europa dell’Est. 

Affrontare un tema come quello della Shoah a scuola può intimorire i docenti più esperti e quelli al primo incarico: non bisogna aver timore di chiedere aiuto o consiglio alle associazioni sul territorio che si occupano di Memoria. E bisogna assolutamente pensare anche a quale classe ci si deve rivolgere: in un’intervista rilasciata a Green Cross Italia, lo psichiatra dell’età evolutiva e professore emerito dell’Università di Roma Gabriel Levi ha spiegato che il modo in cui si sceglie di parlare dell'Olocausto in classe deve tenere in considerazione anche l'età degli studenti. 

«Alcune cose possono essere spiegate ai bambini molto presto, già intorno ai cinque e sei anni, raccontando ad esempio che ci sono state grosse cattiverie, senza entrare nei dettagli. [...] Un discorso critico sulla Shoah può essere affrontato, invece, nell’età dell’adolescenza, ma non deve rimanere in un contesto isolato, è necessario confrontarlo con i fenomeni  di oggi. Di certo, a tutte le età non è il dolore che va comunicato, piuttosto l’indignazione e la capacità di coinvolgimento del bambino e del ragazzo: non bisogna stare inerti di fronte alle ingiustizie ma si può ed è giusto indignarsi, ognuno per quello che può».

Strutturare un discorso in grado di attualizzare i problemi, le scelte e le conseguenze darà i suoi frutti dentro e fuori l'aula, al contrario di quanto potrebbe fare una lezione passiva e semplicemente nozionistica, basata sul "perché si deve". 


Libri per raccontare la Shoah a bambini e ragazzi

Abbiamo scelto 7 libri per approfondire la Shoah e l'Olocausto adatti a un pubblico giovane, con una particolarità: sono tutti scritti da donne.

  • Edith Bruck, Il pane perduto. Con questo libro, vincitore del Premio Strega Giovani nel 2021, Bruck ripercorre i suoi anni prima nel ghetto ebraico e poi nel campo di concentramento di Auscwhitz, dove venne deportata ancora ragazzina. Alla soglia dei novant'anni, guardarsi indietro provoca ancora dolore: ci sono tante domande senza risposta, tanta sofferenza senza soluzione, tanto camminare senza riposo.
  • Simone Veil, La ragazza con il numero 78651. Deportata prima ad Auschwitz, poi a Bobrek e infine a Bergen-Belsen, Veil viene liberata nel 1945 a diciassette anni. Magistrata, ministra, accademica di Francia, femminista e paladina dei diritti delle donne, nel 1979 fu nominata la prima donna presidente del Parlamento europeo.
  • Andra e Tatiana Bucci, Noi, bambine ad Auschwitz. La nostra storia di sopravvissute alla Shoah. Deportate con la famiglia ad Auschwitz-Birkenau, le due sorelle di quattro e sei anni vengono confinate in un Kinderblock, il blocco destinato ai bambini da sottoporre alle sperimentazioni mediche, perché la loro somiglianza le fece passare per gemelle. Degli oltre 230mila bambini deportati ad Auschwitz, furono tra le cinquanta a sopravvivere e vennero liberate il 27 gennaio 1945. 
  • Sabina Fedeli, Anna Migotto, #AnneFrank. Vite parallele. E se Anne Frank fosse riuscita a tornare a casa? In questo libro cinque ragazze sopravvissute ai campi di sterminio nazisti raccontano il loro diventare donne, madri e nonne, mentre una ragazza italiana ripercorre a ritroso il viaggio di Anne Frank dal campo di Bergen-Belsen alla sua casa di Amsterdam, visitando alcuni luoghi chiave dell'Olocausto. #AnneFrank. Vite parallele è anche un film disponibile su RaiPlay.
  • Lia Levi, Il Giorno della Memoria raccontato ai miei nipoti. Le leggi razziali, l'occupazione nazista, l'apertura dei cancelli di Auscwhitz: il libro di Levi ripercorre questi eventi rivolgendosi direttamente ai più giovani, alle centinaia di bambini e ragazzi che ha conosciuto durante i suoi incontri a scuola, e provando a dare una risposta alle loro domande e «parlare della Memoria con la m maiuscola».
  • Guia Risari, La stella che non brilla. La Shoah narrata ai bambini. «Hai sentito parlare della guerra?» chiede il nonno a Eva, la bambina protagonista di questa storia. Un racconto a ritroso, accompagnato dai disegni di Gioia Marchegiani, per imparare che a volte il dolore e le tragedie (ci) hanno colpito molto più vicino di quanto possiamo immaginare.
  • Tea Ranno, Un tram per la vita. Ispirato alla storia di Emanuele Di Porto, sfuggito al rastrellamento nazista nel ghetto di Roma a soli dodici anni, questo libro ripercorre i tre giorni passati a nascondersi e ricorda le persone che l'hanno aiutato a sfuggire ai controlli, fino al ricongiungimento con il padre. Per realizzare questo libro, Ranno ha incontrato Emanuele Di Porto - come racconta in questo approfondimento.


Per approfondire i temi della storia in classe, serve una guida d'eccezione. Abbiamo chiesto allo storico Francesco Filippi, che collabora con l'Associazione di Promozione Sociale Deina per organizzare viaggi della memoria e percorsi formativi in collaborazione con scuole e università in tutta Italia e ha scritto manuali e percorsi educativi sui temi del rapporto tra memoria e presente, di creare con noi un percorso dedicato ai docenti delle scuole secondarie di I e II grado

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