Metodo deduttivo: cos'è e come funziona

Guida al metodo deduttivo targato Sherlock Holmes

Riconoscere e selezionare le informazioni importanti per allenare il metodo deduttivo di Sherlock Holmes: scopri come applicarlo al problem solving.

19/11/2021 , tempo di lettura 3

Il metodo deduttivo è il procedimento logico che da una serie di premesse conduce a una conclusione in esse implicita.

“Il mondo è pieno di cose ovvie che nessuno si prende mai la cura di osservare” diceva Sherlock Holmes. Selezionare le informazioni importanti, quelle necessarie a trovare la soluzione, a giungere a una decisione oppure semplicemente a comprendere una questione, è un punto fondamentale del metodo deduttivo.

Ma si tratta davvero di deduzione?

In realtà molti filosofi del passato più o meno recente hanno teorizzato il metodo abduttivo. Che differenza c’è tra deduzione e abduzione?


Deduzione e abduzione

Spesso vengono sovrapposte o inglobate nella sola definizione di deduzione, ma in realtà le due categorie di ragionamento disegnano percorsi mentali diversi.

Mentre la deduzione è il rapporto per il quale una conclusione deriva da una o più premesse, per abduzione si intende il sillogismo in cui la premessa maggiore è certa, mentre la premessa minore è probabile, per cui anche la conclusione è solo probabile.

Si tratta quindi del ragionamento attraverso il quale, partendo da alcuni fatti che si vogliono spiegare (premesse), si cerca di individuare una possibile ipotesi che li spieghi (conclusione).

Quindi mentre nella deduzione la conclusione scaturisce in modo automatico dalle premesse, seguendo un ragionamento abduttivo è necessario il riscontro nella realtà per la validazione dell’ipotesi.


Deduzione, abduzione e Sherlock Holmes

Proprio il famoso metodo deduttivo di Sherlock Holmes in realtà si traduce in ragionamenti abduttivi. Infatti il celebre investigatore nato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle altro non faceva che scegliere fra i molti possibili percorsi mentali quello che mostrava maggior coerenza.

La soluzione dei casi che man mano si trovava a gestire altro non è che un racconto, ma il racconto da lui creato è lo scenario più vicino possibile alla realtà. In quest’ottica la sua soluzione non ha il grado di certezza di una deduzione, non esiste quindi la garanzia che la storia ricostruita dal detective risulti essere quella giusta, ma la prova con i fatti ne fa il percorso mentale che più tiene in considerazione le diverse prove e, in particolare, i dettagli.

“Le piccole cose sono di gran lunga le più importanti” è infatti la massima più amata da Sherlock Holmes.


Come usare il metodo Sherlock Holmes nella vita

Questo tipo di approccio al problema, o più in generale alle situazioni della vita, può risultare un ottimo modo per prendere decisioni basate sui fatti piuttosto che sull’emotività.

Come comprendere e soprattutto allenare questa capacità è ben spiegato nel corso Tecniche e metodologie per il problem solving di FEdu.

Tenuto da Massimo Polidoro, scrittore, giornalista e professore di Comunicazione Scientifica, il corso è improntato sulla conoscenza del funzionamento del nostro cervello per imparare a utilizzare gli strumenti mentali e tecnologici a nostra disposizione al fine di ragionare in maniera più efficace.

In un’epoca in cui la mole di informazioni a cui si ha accesso, più o meno per scelta, può creare confusione e talvolta anche false interpretazioni, saper riconoscere i dettagli importanti, secondo la filosofia di Sherlock Holmes, ed essere in grado di interpretarli risulta essere fondamentale per prendere decisioni ponderate.

Distinguere i fatti dalle opinioni seguendo il metodo scientifico e il ragionamento abduttivo può risultare un ottimo alleato per sapersi districare nel sovraccarico informativo in cui siamo immersi.

Imparare a soppesare le informazioni e affinare la capacità di prendere decisioni basate più sui fatti che sulle reazioni emotive è un esercizio di problem solving che tornerà utile in ogni aspetto della vita.

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