Quando studiare diventa fantastico (soprattutto per chi non è un secchione)

Quando studiare diventa fantastico (soprattutto per chi non è un secchione)

Dal progetto 826 Valencia di Dave Eggers in California, passando per Fighting Word in Irlanda, fino a Fronte del Borgo, promosso da Scuola Holden a Torino, esiste un ricco panorama di corsi per far scoprire la bellezza della scrittura e della letteratura ai più giovani

Scuola Holden
Scuola Holden
24/12/2020 , tempo di lettura 4 MINUTI

Quando scriviamo, mettiamo in moto un motore molto complesso. La mente immagina qualcosa che non è mai esistito e si occupa di strutturarlo, i sentimenti scelgono di seguire una tra le tante strade possibili, i mostri che ci abitano vanno tenuti a bada o bisogna imparare a conviverci. Nel frattempo, i ricordi ci portano indietro nel tempo, in noi sentiamo battere molte vite diverse e tutto questo va messo insieme, perché il risultato dovrà essere qualcosa di bello e toccante per chi ci leggerà. Ma quel che è più importante, in questo esercizio faticoso, è che grazie alla scrittura abbiamo la possibilità di prendere posto nel mondo e di far sentire la nostra voce. Ecco perché prima si inizia a scrivere, meglio è.


Il progetto 826 Valencia

Per chi si occupa di insegnare a scrivere a bambini e ragazzi, 826 Valencia è una sorta di mito. Si tratta di un’associazione no profit, ideata a San Francisco nel 2002 dallo scrittore Dave Eggers e dall’educatrice Nínive Calegari, con l’obiettivo di potenziare le capacità creative legate alla scrittura di bambini e ragazzi dai sei ai diciotto anni. E di creare, insieme agli insegnanti, un ambiente appassionante e giocoso che li ispiri a esprimersi attraverso le storie.

Alla base di tutto c’è l’idea che scrivere sia una risorsa fondamentale per diventare, un giorno, adulti consapevoli, capaci di condividere emozioni e mettersi in connessione con gli altri. La scrittura, però, va trasformata in un’attività divertente e condivisa, come il gioco o lo sport: non può esser vista come una noia mortale, qualcosa che appartiene al mondo dei grandi. Bambini e ragazzi devono riconoscersi nella loro scrittura, devono usarla come un mezzo per sviluppare orgoglio e coscienza di sé, e per farlo è necessario coltivare la meraviglia e stimolare l’immaginazione e la creatività.

Oggi, oltre alla sede storica di Valencia Street (che ha dato il nome al progetto), a San Francisco ci sono altri due centri di 826 Valencia. Negli anni, negli Stati Uniti sono sorte altre otto sedi indipendenti chiamate Chapters (“Capitoli”), di solito vicino a comunità con risorse economiche limitate. I Chapters sono luoghi di aggregamento e condivisione, spazi creativi pensati per ispirare e spingere bambini e ragazzi a portare alla luce i propri talenti. Ogni giorno studenti, famiglie, insegnanti e volontari entrano in classi che, di “classe”, non hanno quasi niente: i Chapters sono riconoscibili fin dall’esterno per le loro vetrine fantasiose. Lì si possono frequentare corsi di scrittura gratuiti, appassionanti e di alta qualità, si trovano le pubblicazioni degli studenti che sono passati da lì mesi prima, o che, magari, sono nell’altra stanza a leggere o a scrivere.


Parole da combattimento

Negli anni, quest’esperienza è diventata talmente leggendaria da essere replicata in giro per il mondo. A Dublino è nata Fighting Words e da lì il progetto si è poi diffuso in tutta l’Irlanda, creando una rete vasta e inclusiva che aiuta il maggior numero possibile di bambini e ragazzi, provenienti da contesti sociali molto differenti, a scoprire e a indirizzare il potenziale della propria immaginazione grazie alla scrittura. Oltre a organizzare corsi e programmi di studio – tutti gratuiti – gli insegnanti di Fighting Words si occupano di raccogliere e pubblicare gli scritti dei loro allievi: qualcosa che, nel tempo, è diventata una sorta di antologia nazionale di bizzarrie e piccole trovate narrative.


Il Ministero delle Storie

Tra i giganteschi murales e i muri di mattoni rossi di East London c’è Ministry of Stories, nato su iniziativa dello scrittore Nick Hornby per “sostenere lo scrittore presente in ogni bambino”. Per farsi un’idea della qualità dei loro corsi di scrittura e delle loro giovani penne, basta girovagare sulla bacheca virtuale dove selezionano e pubblicano un gran numero di opere prime. Oppure, se si è in zona, entrare nel loro “mostruoso” negozio pieno di dolci e ogni sorta di stranezze, con cui finanziano corsi e attività didattiche.


Penne tricolori

826 Valencia ha fatto scuola anche in Italia. Il Centro Formazione Supereroi di Milano è animato da professionisti del mondo dell’editoria che credono, come Dave Eggers, nel potere della scrittura come fondamentale mezzo di sviluppo personale ed espressione del proprio mondo interiore. Il Centro non ha una sede fisica, ma lavora con le classi delle scuole medie inferiori e superiori a progetti editoriali come la Guida Universale a Tutto e a Qualunque Cosa e Misteri dell’antica civiltà brianzola.

Alla Scuola Holden di Torino c’è invece Fronte del Borgo, un galeone di pirati assetati di storie che scoprono ogni giorno quanto leggere e scrivere storie sia strepitoso e non abbia niente a che fare con compiti e voti.


Giovani scrittori dal mondo

Ci sono più di cinquanta organizzazioni in giro per il mondo che si ispirano al modello di 826 Valencia e, insieme, compongono una comunità internazionale in crescita. Dalla Sierra Leone all’Australia, molti studenti e studentesse hanno letto, ascoltato e scritto storie tra le pareti e le vetrine di questi spazi liberi e creativi, e molti continuano a farlo anche oggi, in classi virtuali. Di queste storie potete leggere qui, mentre per molte altre occorrerà ancora qualche anno: i piccoli scrittori sono ancora al lavoro.

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