Fare lezione sul cambiamento climatico: strumenti utili

Spiegare il cambiamento climatico in classe

Lə giovani hanno grande sensibilità verso l’emergenza climatica, ma spesso restano disorientatə rispetto a una visione sistemica del problema. Ecco alcuni preziosi strumenti per parlare del cambiamento climatico a scuola.

01/03/2023 , tempo di lettura 5 minuti

La Cop27 (XXVII Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) si è tenuta nell’autunno del 2022 in Egitto e ha portato alla rettifica del Sharm el-Sheikh Implementation Plan, che ha istituito un fondo di aiuto per i paesi più colpiti dalle devastazioni dovute al cambiamento climatico e, fondamentalmente, ha ribadito i medesimi obiettivi già individuati nell’Accordo di Parigi, siglato durante il Cop21 del 2016. Un risultato ricevuto come insoddisfacente da parte di molti stati e dai movimenti ambientalisti, soprattutto perché si è glissato completamente sul vero elefante nella stanza delle discussioni sul clima: l’utilizzo delle fonti fossili. 


Notizie e malcontento viaggiano veloci, all’epoca dei social. Cavalcare questi potenti mezzi di comunicazione può essere una strategia didattica vincente, soprattutto per veicolare concetti e stimolare approfondimenti su temi caldi, come quello del clima. Noi di Feltrinelli Education abbiamo ideato un vero e proprio corso per imparare a usare le piattaforme e i nuovi media in classe a scopi didattici. 


Lə giovani chiedono di più

A ritenere insoddisfacenti i risultati raggiunti sono soprattutto lə giovani, e i dati ci aiutano a capire il perché. Secondo uno studio di Save the Children condotto su 54.000 bambinə in 24 diversi paesi, l'83% di bambinə e adolescenti è testimone degli effetti del cambiamento climatico. Il 73% di loro ritiene che gli adulti dovrebbero fare di più per affrontarli. Dati che vanno nella medesima direzione di quelli sulla percezione dell’emergenza climatica tra lə giovani europeə raccolti da ONU e la University of Oxford in vista del Cop26 di Glasgow, del 2021: l'86% dellə ragazzə italianə, per esempio, considera urgente agire immediatamente sul clima. Il 68% individua nel passaggio dalle fonti fossili a quelle rinnovabili la priorità programmatica per le politiche del presente che guardano al futuro. 


Le conoscenze scientifiche possono alimentare un nuovo e più forte senso civico, soprattutto in tempi complessi come questi, che ci lanciano sfide sistemiche. Per guidare lə ragazzə verso una nuova cittadinanza attiva attraverso la conoscenza scientifica, è in arrivo il corso di educazione civica alla scienza


Storia e Geografia per capire l’Antropocene

L’urgenza con cui viene avvertita la questione dallə giovani è certamente un dato molto positivo, ed è da questa estrema sensibilità che bisogna partire per costruire una consapevolezza strutturata sulle responsabilità umane del cambiamento climatico e sulle reali strategie che è possibile mettere in campo. A tale scopo è molto importante la didattica della geografia e della storia, per osservare criticamente l’azione umana sul pianeta all’intersezione dell’asse del tempo e dello spazio. E proprio affrontando sinergicamente queste due discipline si può introdurre un concetto importante come quello di Antropocene, la nostra era geologica. Il termine Antropocene è stato coniato dal biologo americano Eugene Stoermer negli anni Ottanta e poi ripreso insieme al chimico e Premio Nobel Paul Crutzen nel 2000 per indicare l’era geologica caratterizzata dall’impatto dell’essere umano sugli equilibri del pianeta, che ha avviato processi trasformativi irreversibili. 


Ma se è vero che l’impatto umano sul pianeta ha trasformato (e devastato) gli equilibri ecosistemici, idrogeologici e climatici, è anche vero che non tutti i popoli e non tutti gli stati condividono le medesime responsabilità: rintracciare gli interessi economici e i processi storici dietro gli equilibri economici e politici tra nazioni - attraverso lo studio della storia e della geografia - consente di elaborare una prospettiva critica e pratica davvero capace di incidere sul reale. 


Un insegnamento critico e innovativo della storia permette di comprendere i reali processi in atto e di leggere con lucidità le narrazioni che, spesso, sovrastano i fatti. Francesco Filippi guida l* docenti tra i fatti e il loro racconto nel corso Fare storia: il passato in classe


Mappe interattive per capire il cambiamento climatico

Grazie al progresso digitale, abbiamo a disposizione diversi strumenti di visualizzazione del cambiamento climatico. Attraverso le immagini satellitari e i modelli matematici, questi strumenti online ci mostrano in che modo il cambiamento climatico impatta nelle diverse aree del pianeta, come ha impattato nel corso del tempo, cosa ci aspeterà. Strumenti molto utili per ancorare la sensibilità dellə ragazzə ai fatti, accompagnandolə in un percorso di consapevolezza. 


  1. Mappa interattiva dell’innalzamento dei mari, NASA

Oltre a dare un'istantanea dell'aumento del livello dei mari nei prossimi decenni fino al 2150, la mappa permette di focalizzarsi anche sull'effetto dei diversi processi alla base dell'innalzamento dei mari, quali lo scioglimento delle lastre di ghiaccio e dei ghiacciai, l'estensione e riscaldamento delle correnti oceaniche. La mappa mostra i futuri livelli del mare sotto diversi scenari di emissioni di gas serra e modelli economici, da quelli a basse emissioni a quelli con emissioni accelerate.


  1. Climate Time Machine, NASA

Una mappa interattiva che consente di viaggiare indietro nel tempo per visualizzare l’evoluzione di 4 fenomeni: il livello di scioglimento dei ghiacci; il livello di innalzamento dei mari; il livello di CO2 nell’atmosfera; l’innalzamento generale delle temperature. 


  1. Climate Reanalyzer, Università del Maine 

Una mappa interattiva per visualizzare i dati raccolti sul clima e il meteo nei decenni, così da osservare le variazioni climatiche importanti, per esempio quella delle precipitazioni, dei venti, delle temperature e molto altro ancora.


  1. FORTE, portale di monitoraggio delle foreste della Confederazione Svizzera

Strumento estremamente dettagliato che permette non solo di vedere l’attuale distribuzione delle foreste per specie botanica, ma anche lo stress idrico, la secchezza del suolo, la mortalità degli alberi e, soprattutto, proiezioni sulla salute delle foreste nel futuro. 



Per affrontare le grandi trasformazioni in atto, è necessario trasformare anche la propria didattica. Questa la grande missione di Materie Prime, l’offerta formativa per docenti di Feltrinelli Education. Tutti i corsi sono acquistabili con la Carta del Docente!

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