Pensare, fare, leggere fumetti

Pensare, fare, leggere fumetti

I dati parlano di un mercato che continua a crescere, così come le varietà nel vasto panorama del fumetto. Nel concreto, questo significa che lə lettorə sono sempre attentə alle novità e lə autorə capaci di tradurre su carta il tempo in cui viviamo.

26/04/2023 , tempo di lettura 5 minuti

In Italia i fumetti vantano di una storia affascinante, fatta di formati innovativi, intuizioni brillanti e necessità dettate dalle contingenze editoriali o culturali e dal periodo storico. I fumetti riescono ad essere potenti grazie all’eccezionale caratteristica di raccontare storie dotandosi di più linguaggi – quello visivo dei disegni e quello avvolgente della scrittura – imprimendosi nella mente di chi legge grazie alla loro immediatezza e restando, al tempo stesso, un’esperienza immersiva. Proprio questa immediatezza, unita alla capacità di narrare tematiche dal taglio sociale o storie leggere, ha fatto sì che diventassero parte della cultura popolare senza passare mai di moda, anzi, guadagnando sempre più terreno all’interno del panorama editoriale italiano.


Il fumetto in numeri: un nuovo genere letterario nel mercato editoriale 

A lungo liquidato come “arte minore”, se in un primo momento il fumetto fu accolto freddamente dall’editoria italiana, dagli anni Sessanta inizia ad essergli riconosciuto “dignità di linguaggio”, grazie anche all’interessamento di Umberto Eco nel saggio Apocalittici e Integrati del 1964. Parallelamente, a livello internazionale, la graphic novel MAUS di Art Spiegelman - in un certo senso capostipite del graphic journalism - nel 1992 vince il Premio Pulitzer. Così, anno dopo anno, il fumetto acquista prestigio e attenzione, non più solo da parte del pubblico, ma anche dalla critica e dall’editoria, emergendo come nuova forma narrativa.

Secondo l’ultimo rapporto sui fumetti dell’Associazione Italiana Editori (AIE) presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino del 2022, il mercato dei fumetti in Italia continua a crescere. Dal 2000 ad oggi, rispetto alla narrativa classica che ha registrato un tasso di crescita annua dell’1,8%, il fumetto è cresciuto del 12%, affermandosi come arte completa e complessa, che non deve invidiare niente ad altre arti. 

Nei primi mesi del 2022, le vendite dei canali trade tradizionali – comprensive anche di librerie indipendenti e online- hanno registrato il 23,7% in più rispetto al 2021. Lə consumatorə tendono ad acquistare di più, sia per quanto riguarda il numero di copie (+132% rispetto al 2020), sia alla spesa (+93,3% rispetto al 2020). Sono dati significativi che mostrano un interesse mai scemato dellə lettorə e confermano un trend iniziato più di vent’anni fa e che continua a crescere. 


Una questione di generi e formati

Il fumetto presenta un panorama variegato per provenienza, ma anche nella sua composizione di generi e formati: non solo manga, ma anche strisce a fumetti (storie brevi, con poche vignette), webcomics, US comics (storie di supereroi), bande dessinée (il fumetto franco-belga), e graphic novel.  

Queste ultime, erroneamente considerate come genere, sono invece un formato di fumetto di narrazione di storie autoconclusive (non deve trarci in inganno il fatto che possano esistere serie di graphic novel, anche i romanzi hanno le loro saghe!) che, negli ultimi anni, hanno iniziato a spopolare fra lə lettorə: sul totale del mercato del fumetto, le graphic novel sono fra le più lette e acquistate, rappresentando quasi il 30% della spesa dellə lettorə insieme alle comic strip.  

I generi possono essere tra i più disparati - dal memoir autobiografico allo slice of life, dal nonsense al report giornalistico, dalla commedia al dramma – mentre, per quanto riguarda le tematiche affrontate, queste sono correlate al posizionamento dell’autorə nella società, ma il più delle volte riguardano, in un modo o nell’altro, l’attualità, ispirandosi direttamente alla società e alle sue peculiarità o problematicità. Poco importa che la narrazione si svolga nel presente o nel passato: artistə partecipi del proprio tempo riescono ad essere attuali sempre, innestando un rapporto di identificazione con chi legge, che ritrovano nella lettura il proprio quotidiano. I fumetti parlano di noi, dei nostri problemi, dubbi, di questioni sociali e politiche. Leggere fumetti, dunque, significa leggere il presente. 


Chi li legge e chi li fa: fare fumetti è un lavoro

I ruoli necessari per lo sviluppo di un fumetto sono, essenzialmente, due: sceneggiatorə e disegnatorə. Cosa fa quest’ultimə è ben noto, ma i compiti svolti dallə sceneggiatorə non sempre sono chiari. Eppure, il loro lavoro è imprescindibile per la realizzazione di un fumetto, in tutte le sue fasi. Fare sceneggiatura significa innanzitutto essere in grado di trovare l’idea giusta, sviluppare quindi il soggetto per poi lavorare sulla sceneggiatura vera e propria, consegnando di volta in volta le pagine allə disegnatorə - quello che in gergo viene chiamato “alimentare lə disegnatorə - tenendo sempre in considerazione ogni fase successiva. Nella fase di scrittura, per esempio, chi sceneggia deve avere in mente se le tavole saranno poi colorate o in bianco e nero, in che modo la scena si svilupperà nelle vignette e quali inquadrature impostare, fornendo man mano appunti che siano il più dettagliati e completi possibili per lə disegnatorə, che non significa “intromettersi”, ma svolgere un importante lavoro di fino e soprattutto d’équipe per arrivare ad un prodotto finale migliore.

In sostanza, la sceneggiatura è ciò che tiene in piedi tutta la narrazione, dall’inizio alla fine, occupandosi di tratteggiare azioni, tempi, luoghi e ogni didascalia e dialogo.


L’influenza dei social sui fumetti

L’immediatezza del fumetto abbraccia la logica social che premia contenuti a forte impatto grafico e visivo, completando con testi concisi, dove ogni parola è voluta e dosata, pertanto si adattano bene ad essere ospitati e fruiti su canali quali, ad esempio, Instagram.

Per fumettistə e artistə, i social e i canali che il web offre, rappresentano un mezzo per far conoscere i propri lavori ad un pubblico più vasto, superando in questo modo le limitazioni geografiche, e avendo la possibilità di emergere facendosi notare da chi già è professionista nel settore. Non di rado, artistə emergentə sono statə scopertə e contattatə tramite i loro profili social da case editrici o autorə affermatə, come nel caso di Fumettibrutti o Davide “Dado” Caporali. 

I canali social sono anche un modo per costruire legami con lə lettorə e costruirsi una community, prendendo il posto delle vecchie caselle di posta. Se prima per avere un contatto con lə autorə bisognava inviare lettere alle redazioni per commentare, esprimere pareri o apprezzamenti, oggi tale processo viene reso più semplice dalla possibilità di avere un contatto diretto con lə autorə, direttamente nella sezione commenti o tramite DM.

I social network creano comunità, incoraggiano la socialità e i legami, e diventano un mezzo non solo per promuovere i propri lavori ma anche per conoscere altrə del campo e avviare collaborazioni, progetti comuni e, in generale, restare aggiornatə su eventi e novità. 


4 consigli di lettura

Non potevamo concludere questo articolo senza neanche condividere una graphic novel. Per questo abbiamo pensato a 4 lavori di autorə italianə, molto diversə fra loro per quanto riguarda stile, genere e temi affrontati:


Fumettibrutti, Trilogia Esplicita: autobiografia in tre tappe - che include Romanzo esplicito, P. La mia adolescenza trans e Anestesia - che tratta di amore, solitudine, scoperta e accettazione di sé, intrecciando lo sguardo intimo della protagonista con quello, pregno di pregiudizio e talvolta brutale, della società.

Lelio Bonaccorso, Vento di Libertà: ambientato in una Sicilia medievale, questa storia racconta dei Vespri siciliani, trattando temi quali la paura dell’alterità e il diverso, la ribellione verso l’oppressore e l’amore della libertà, e anche l’emancipazione delle donne.

Marco Rizzo, Lelio Bonaccorso, Salvezza: esempio perfetto di graphic journalism che racconta la missione della nave Aquarius nel Mediterraneo, a cui Bonaccorso e Rizzo hanno partecipato come giornalisti assistendo ad alcune operazioni di soccorso. 

Paolo Castaldi, 11 luglio 1982: il racconto della storica finale dei Mondiali di calcio dell’82, vissuta dal punto di vista di una famiglia che sta viaggiando in treno e che ascolta la cronaca della partita dalle radioline in condivisione, chilometro dopo chilometro, con lə altrə passeggerə.


Pensata per chi ha già maturato dell’esperienza come sceneggiatorə e/o illustratorə, la prima Factory del fumetto, con Tito Faraci e Lelio Bonaccorso, ha aperto le selezioni per far vivere un fumetto mettendo in pratica idee e competenze “andando a bottega”.


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