Skill Mismatch: cos'è e come risolverlo

Che cos'è lo skill mismatch e come si supera

Si tratta di un fenomeno diffuso a livello mondiale che incide sulla produttività e zavorra il Pil di molti Paesi. Colmare il gap tra le competenze richieste e quelle offerte è fondamentale per la crescita

29/01/2021 , tempo di lettura 3 minuti

Che cos’è lo skill mismatch? È una piaga che rischia di mandare in fumo milioni di posti di lavoro e di affossare la produttività di decine di Paesi in tutto il mondo. La definizione si riferisce al divario esistente tra le competenze richieste delle imprese e quelle di cui sono in possesso i lavoratori. Più la discrepanza tra domanda e offerta è alta, maggiore è il suo impatto sul mercato del lavoro e sul Pil. 

Un po’ di numeri 

Secondo il rapporto “Alleviating the Heavy Toll of the Global Skills Mismatch” pubblicato dal Boston Consulting Group, a livello globale più di 1,3 miliardi di persone risultano eccessivamente qualificate o, al contrario, sottoqualificate per il lavoro che svolgono. Nei Paesi Ocse un lavoratore su tre non possiede le competenze richieste dalle aziende e la percentuale sale ancora se si guarda all’Italia, dove lo skill mismatch arriva addirittura al 38,2%, con 10 milioni di lavoratori che non corrispondono ai profili professionali ricercati dalle imprese. 

L’emergenza Covid-19 ha acuito il problema, soprattutto se si considera la rivoluzione innescata dallo smart working e dal lavoro da remoto. A dimostrarlo ci sono gli ultimi dati forniti dal Sistema Excelsior di Unioncamere-Anpal, secondo cui durante la pandemia il disallineamento esistente tra domanda e offerta avrebbe raggiunto il 43% per le professioni intellettuali, scientifiche ed a elevata specializzazione, il 43,5% per professioni tecniche e il 43,6% per gli operai specializzati. Parlando in parole povere, in Italia oltre 4 aziende su 10 non riescono a trovare i profili che cercano. Un paradosso, in un Paese in cui il tasso di disoccupazione giovanile ha raggiunto il 29,5%, oltre 10 punti in più rispetto alla media dell’area Euro. 

Le cause dello skill mismatch 

Di fronte a queste percentuali bisogna tenere in considerazione un altro aspetto molto preoccupante: con il passare anni il mismatch continua ad ampliarsi ad un ritmo quasi forsennato (nel 2017 in Italia era al 21%, solo per fare un esempio), dimostrando che la formazione non riesce a fornire le competenze necessarie e ad evolversi alla stessa velocità del mercato del lavoro. 

I processi di digitalizzazione in corso, la spinta verso uno sviluppo più sostenibile e a minor impatto ambientale, l’incessante avanzare delle tecnologie richiedono uno sforzo in più da parte della scuola, dell’università e in generale del mondo della formazione che per il momento non sembra esserci. Così come non si vede un adeguato impegno da parte dei Governi per cercare di colmare questo gap. “Se il mondo lavorativo cambia a una velocità vertiginosa, la formazione non sembra tenere il passo. - commenta il Boston Consulting Group - Spesso mancano le competenze, a volte invece quelle che ci sono risultano già superate. In ogni caso devono essere recuperate: il Paese che affronta il problema in modo efficace ne trae benefici anche in termini di Pil”. 

Quanto ci costa questo disallineamento? 

Nel suo rapporto, la multinazionale statunitense di consulenza strategica calcola il valore economico dello skill mismatch in rapporto al Pil. Se nel 2018 il costo di questa “tassa occulta”, a livello globale, era pari al 6% del Pil - circa 8mila miliardi di dollari -, nel 2020 si è arrivati addirittura al 10%. Guardando al futuro, il Boston Consulting prevede due scenari: nel migliore stima un impatto sul prodotto interno lordo pari all’8% l’anno fino al 2025, nel peggiore si arriva all’11% del Pil mondiale, e cioè 18mila miliardi di dollari, una cifra equivalente al prodotto interno lordo dell’Unione Europea. 

Data anche la crisi economica in atto “sarebbe il caso di porre la risposta al disallineamento delle competenze in cima all'agenda di sviluppo del capitale umano di ogni Paese”, conclude il rapporto. Altrimenti al conto della pandemia si aggiungerà quello del mismatch. E la zavorra potrebbe essere difficile da sopportare.

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