Come disegnare un manga: la nostra guida

Come disegnare un manga: la nostra guida

Vuoi disegnare un manga ma non sai da dove iniziare? Leggi la nostra guida completa, cerca l'ispirazione giusta ed inizia ad inseguire il tuo sogno.

22/07/2022 , tempo di lettura 5 minuti

Le vendite dei manga aumentano giorno dopo giorno e sempre più lettori si stanno avvicinando a questo tipo di pubblicazioni. I fumetti orientali ci hanno conquistato con le loro storie, i loro personaggi e per il loro peculiare tratto grafico. Ma quali sono le regole che è necessario conoscere per poter disegnare un manga?

Il target

Prima di analizzare alcuni dei caratteri fondamentali del disegno orientale è necessario esaminare le tre categorie fondamentali del fumetto giapponese: Shōjo, Shōnen, Seinen. Questa distinzione non corrisponde a generi narrativi ben precisi, bensì a target ideali a cui viene destinata l’opera:

  • Shōjo: letteralmente “ragazza”, questo gruppo contiene tutti i manga destinati, idealmente, a ragazze. Tra questi troviamo ad esempio Le rose di Versailles (Lady Oscar), Video Girl Ai, Nana e Caro Fratello. Sebbene il termine Shōjo non circoscriva un genere specifico, la maggior parte delle opere inserite sotto questo target sono commedie romantiche o drammi. Nonostante questa tipologia di manga abbia riscosso grandissimo successo in Giappone, in occidente la loro diffusione è stata molto più lenta e travagliata esplodendo solamente a seguito dell’uscita delle loro serie animate.
  • Shōnen: questo filone è probabilmente il più conosciuto e il più acquistato in occidente. Il significato di Shōnen è “ragazzo”. Fanno parte di questa categoria opere di fantasia come Dragon Ball, Naruto, One Piece, Hunter x Hunter, Fullmetal Alchemist ma anche manga sportivi come Capitan Tsubasa (Holly e Benjy), Slam Dunk, Real e Haikyuu!. La fortuna di questo genere è dovuta in parte alla quantità di opere (vecchie e nuove) che vengono serializzate annualmente e in parte perché le trasposizioni animate di alcune di queste serie sono state tra le più viste di quelle trasmesse in TV. Attualmente una delle riviste più importanti di manga, Weekly Shōnen Jump, ha all’attivo ben 19 serie che rientrano tutte (o quasi) sotto questo filone. 
  • Seinen e Josei: il termine Seinen significa “giovane uomo” mentre il termine Josei significa “donna”. I manga che appartengono a questa categoria sono quelli destinati a un pubblico maturo. Fanno parte di questo insieme manga dark fantasy come Berserk, storici come Vagabond e L’immortale e opere introspettive e complesse come Monster, Devil Man e Homunculus.

Questa ripartizione si riflette anche sulla pubblicazione delle opere: a differenza del fumetto occidentale, infatti, i capitoli di un manga giapponese vengono serializzati su apposite riviste (tra cui la già citata Weekly Shonen Jump) ciascuna delle quali raccoglie più capitoli di diverse opere con un medesimo target. 

Le caratteristiche dei generi

La distinzione vista in precedenza non influenza solamente il target ma finisce per incidere notevolmente anche sullo stile di disegno adottato. Per fare un esempio, i manga appartenenti alla categoria Seinen presentano solitamente un tratto più realistico nei volti e nelle fisicità rispetto agli shonen i quali, solitamente molto dinamici, presentano spesso tratti più rapidi. Gli Shōjo e i Josei sono caratterizzati nella maggior parte dei casi da linee dolci e disegni più delicati.

Occorre sottolineare, tuttavia, che questa non è una regola fissa e che, ad esempio, esistono manga appartenenti alla categoria Jōsei che presentano tratti e caratteristiche totalmente differenti dalla norma.

Le caratteristiche base

Spiegare brevemente come disegnare un manga non è semplice, ci sono tuttavia alcune caratteristiche che vanno tenute a mente e che in un certo senso formano uno spartiacque tra il fumetto occidentale e quello orientale:

Gli occhi sono lo specchio dell’anima: la caratteristica più evidente, confrontando i due stili, sono sicuramente gli “occhioni” dei manga. Questa caratteristica, comparsa per la prima volta nei fumetti di Osamu Tezuka “il padre dei manga”, è tipica delle opere più romantiche o leggere (Shōjo e Jōsei nella maggior parte dei casi). Diversamente accade per i personaggi dinamici (come i personaggi di uno Shōnen) che avranno occhi più piccoli e dal taglio più allungato. Come accennato in precedenza i Seinen e i fumetti più maturi presentano caratteristiche variabili ma l’espressività e il realismo degli occhi è molto importante in questa categoria e il tratto risulterà molto più elaborato e sofisticato.

La corporatura: anche questa caratteristica è molto varia, solitamente i Seinen, dal carattere più realistico, presentano corpi ben proporzionati; i personaggi di uno Shōjo invece hanno talvolta la testa più grande rispetto al corpo

Se dunque è impossibile etichettare un’opera legandola a una categoria specifica, è altrettanto vero che i personaggi riescono a raccontare, grazie al loro design, molto sia del fumetto che della loro personalità

Formazione

Diventare mangaka affermati in occidente non è impossibile, l’esempio perfetto è Tony Valente. L’autore, di origine spagnola, ha pubblicato la propria serie (Radiant) anche in Giappone (dal quale è stata poi tratta una serie animata prodotta da uno studio nipponico). Per apprendere lo stile e le caratteristiche di questa peculiare forma di fumetto sono necessari corsi o workshop ad hoc grazie al quale potrai imparare tutte le competenze grafiche necessarie. 

Per iniziare a far pratica nel mondo dei manga e comprendere tutto il processo di produzione ed esportazione dei tuoi tankōbon preferiti, non perderti il nostro corso “Il mondo dei manga: idee strategie e piani editoriali” in partenza il 20 settembre 2022.

Registrati alla newsletter

Segui Arianna, la newsletter di Feltrinelli Education per
non perdersi nel cambiamento: gratis, settimanale, per te!
Segui Arianna