
Come funzionano i Fondi Europei per la cultura
I contributi europei sono uno strumento importantissimo per supportare iniziative culturali, e non solo. Ma come funzionano? Leggi l'articolo per scoprirlo.

Poche settimane fa, la Commissione Europea ha stabilito il budget 2022 per il programma di fondi Europa Creativa. Parliamo di 385,6 milioni di euro, quasi 100 milioni in più rispetto al 2021: un giro d’affari che interesserà teatri, archivi, gallerie d’arte, musei, ma anche operatori di imprese creativo-culturali, consulenti e associazioni culturali.
Tanti modi per fare cultura
Non solo storia, valore e coscienza collettiva: la produzione culturale è anche una questione politica. La sua progettazione, la sua diffusione e la sua valorizzazione, infatti, dipendono fortemente dalle politiche locali, nazionali e internazionali che vengono attivate e sostenute dai governi.
In questo senso, l’Unione Europa è un player importantissimo per la varietà di azioni che sa mettere in campo, per la rete di relazioni che può attivare e, ovviamente, per la disponibilità di budget che è in grado di garantire ai progetti.
Non solo Europa Creativa, ma anche il programma per l’innovazione e la ricerca Horizon Europe, Erasmus+, Europa Digitale, una costellazione di bandi che scandiranno il periodo 2021–2027 e anche il nostro Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con i suoi 40,32 miliardi per la digitalizzazione, l'innovazione, la competitività e la cultura. Nei prossimi anni le occasioni saranno numerose e occorrerà non perdersi, anzi: dovremo acquisire gli strumenti funzionali per creare e promuovere iniziative di successo. Perché i bandi che si appoggiano ai fondi europei tendono a non porre limiti al settore di intervento, richiedendo piuttosto a chi partecipa la garanzia del raggiungimento e dell’attuazione di una serie di obiettivi, di priorità e di azioni anche combinabili tra loro.
Casi di europrogettazione di successo
Studiare i progetti che hanno avuto successo nelle edizioni passate è un ottimo modo non solo per intuire il grado di innovazione della propria proposta, ma anche per controllare le partnership attivate nel tempo, capire se siano replicabili e prendere spunto per associazioni a cui non si era ancora pensato.
Tra i progetti vincitori di Europa Creativa 2020, per esempio, ci sono state anche 18 proposte italiane, riconfermando il nostro Paese in prima posizione per numero di idee presentate. Tra i progetti su larga scala ad aggiudicarsi il finanziamento ci sono stati: HUMAN CITIES – Creative works with small and remote places , con il Politecnico di Milano a fare da capofila; Aldus Up – Building Bridges in the Book World, con l’Associazione Italiana Editori a capo; Performing Gender – Dancing In Your Shoes, con capofila il Comitato Provinciale Arcigay di Bologna il Cassero Associazione.
“Perché un progetto culturale abbia successo bisogna studiarne tutte le fasi, anche quelle che potrebbero non funzionare”: lo ha detto il manager della cultura Paolo Verri al nostro open day. E se lo sostiene chi ha portato Matera a diventare Capitale della Cultura 2019 e Ivrea a essere incoronata Capitale del Libro 2022, non possiamo che crederci.