Contributi europei per la cultura: come funzionano

Come funzionano i Fondi Europei per la cultura

I contributi europei sono uno strumento importantissimo per supportare iniziative culturali, e non solo. Ma come funzionano?

23/11/2023 , tempo di lettura 3 minuti

Il budget 2023 per il programma di fondi Europa Creativa stabilito dalla Commissione Europea è stato di 311,7 milioni di euro, di cui 103 sono stati indirizzati al programma Cultura, 180 a quello Media e 28 a quello cross-settoriale. Un giro d’affari che interessa teatri, archivi, gallerie d’arte, musei, ma anche operatori di imprese creativo-culturali, consulenti e associazioni culturali

Nel quadro dell'attuale programmazione europea 2021-2027 le opportunità, gli strumenti, i bandi e i finanziamenti a sostegno di progetti culturali sono numerosi. Per coglierne le opportunità è tuttavia indispensabile avere competenze in europrogettazione, dalla stesura di un progetto alla gestione dei finanziamenti, a cui abbiamo dedicato il corso in Europrogettazione per la cultura, anche per questa edizione con InEuropa e il sostegno di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.


Tanti modi per fare cultura

Non solo storia, valore e coscienza collettiva: la produzione culturale è anche una questione politica. La sua progettazione, la sua diffusione e la sua valorizzazione, infatti, dipendono fortemente dalle politiche locali, nazionali e internazionali che vengono attivate e sostenute dai governi. 

In questo senso, l’Unione Europa è un player importantissimo per la varietà di azioni che sa mettere in campo, per la rete di relazioni che può attivare e, ovviamente, per la disponibilità di budget che è in grado di garantire ai progetti.

Non solo Europa Creativa, ma anche il programma per l’innovazione e la ricerca Horizon Europe, Erasmus+, Europa Digitale, una costellazione di bandi che scandiranno il periodo 2021–2027 e anche il nostro Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con i suoi 40,32 miliardi per la digitalizzazione, l'innovazione, la competitività e la cultura. Nei prossimi anni le occasioni saranno numerose e occorrerà non perdersi, anzi: dovremo acquisire gli strumenti funzionali per creare e promuovere iniziative di successo. Perché i bandi che si appoggiano ai fondi europei tendono a non porre limiti al settore di intervento, richiedendo piuttosto a chi partecipa la garanzia del raggiungimento e dell’attuazione di una serie di obiettivi, di priorità e di azioni anche combinabili tra loro.  

 

Casi di europrogettazione di successo

Studiare i progetti che hanno avuto successo nelle edizioni passate è un ottimo modo non solo per intuire il grado di innovazione della propria proposta, ma anche per controllare le partnership attivate nel tempo, capire se siano replicabili e prendere spunto per associazioni a cui non si era ancora pensato. 

Tra i progetti vincitori di Europa Creativa 2020, per esempio, ci sono state anche 18 proposte italiane, riconfermando il nostro Paese in prima posizione per numero di idee presentate. Tra i progetti su larga scala ad aggiudicarsi il finanziamento ci sono stati: HUMAN CITIES – Creative works with small and remote places , con il Politecnico di Milano a fare da capofila; Aldus Up – Building Bridges in the Book World, con l’Associazione Italiana Editori a capo; Performing Gender – Dancing In Your Shoes, con capofila il Comitato Provinciale Arcigay di Bologna il Cassero Associazione. 

“Perché un progetto culturale abbia successo bisogna studiarne tutte le fasi, anche quelle che potrebbero non funzionare”: lo ha detto il manager della cultura Paolo Verri al nostro open day. E se lo sostiene chi ha portato Matera a diventare Capitale della Cultura 2019 e Ivrea a essere incoronata Capitale del Libro 2022, non possiamo che crederci.


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